L’intima danza dei neonati

PICCOLA GUIDA SU COME RISPETTARE LA MATURAZIONE DEL SISTEMA NERVOSO DEI NOSTRI CUCCIOLI.

Non esiste in natura un cucciolo che dopo la nascita sia così indifeso e bisognoso come quello d’uomo.

Il cervello umano compie ben il 70% del suo sviluppo fuori dall’utero. Come mai?

Chiederselo viene abbastanza spontaneo.

Sono due le teorie scientifiche attualmente disponibili per spiegare il motivo per cui i neonati nascono con un sistema nervoso così immaturo. Da una parte abbiamo la teoria per cui sarebbe a causa del bacino della donna, troppo piccolo per permettere il passaggio di un bambino pienamente sviluppato. La seconda teoria, a mio avviso molto più interessante, ci dice che il cervello umano per completare la sua maturazione ha bisogno di ricevere gli stimoli che solo all’esterno dell’utero può ricevere.  Ha bisogno di attivare il sistema nervoso sociale e i processi di attaccamento, che solo attraverso la relazione “esterna” con la mamma, o con un’altra figura di riferimento primaria, il neonato può attuare.

Ecco che allora il corpo della donna smette di essere “sbagliato” e avere la “colpa” evolutiva della nostra immaturità, e la storia diventa un’altra: è la natura a chiederci di completare il nostro sviluppo attraverso la relazione. È l’interazione con la mamma, e in seguito con il papà, gli altri familiari e l’ambiente, a permetterci di maturare il nostro cervello e di diventare quegli esseri empatici e intelligenti che siamo, almeno in potenza.

Il neonato è capace di connessione e comunicazioni complesse già dalle prime ore di vita. In condizioni fisiologiche normali, in un ambiente calmo e protetto, poche ore dopo la nascita il bambino sarà in grado di girarsi verso la voce della mamma, seguire il suo viso, compiere dei movimenti imitativi con la sua bocca. Si renderà totalmente disponibile ad innamorarsi della sua mamma, iniziando il processo di attaccamento.

Ecco che allora parlare con il nostro piccolo, cantare, interagire con lui con lo sguardo, con le espressioni del viso, con il nostro corpo e il tocco delle nostre mani, sono tutte cose importantissime per il suo sviluppo.

Detto questo, però, dobbiamo sapere che proprio a causa del loro sistema nervoso immaturo, per i neonati è facile diventare troppo stimolati durante i primi mesi di vita.

I nostri bambini dopo la nascita sono come antenne altamente sensibili, che in presenza di troppi segnali sentono solo rumore e interferenze, e tutti noi sappiamo quanto questo sia fastidioso. In questi momenti il bambino cercherà di scollegarsi dallo stimolo che sta ricevendo, così da poter ritrovare il “canale giusto” e potersi sintonizzare di nuovo. È come se ci dicesse “è troppo per me, ho bisogno di una pausa per qualche minuto”.

Quello che avviene è una specie di danza, in cui il neonato ritmicamente entra in relazione ed esce dalla relazione per ritrovare la calma. È in questo modo che lui impara a regolare la sua risposta agli stimoli, e per farlo con successo ci chiede di imparare a danzare con lui, e diventare un pochino più attenti. Ci chiede di imparare a riconoscere i suoi segnali e di rispondere in modo adeguato.

Ma quali sono questi segnali che i neonati ci mandano quando hanno bisogno di una pausa?

 

SEGNALI CHE IL NEONATO È SOVRA-STIMOLATO

GUARDARE DA UN’ALTRA PARTE. Questo segnale può essere molto chiaro, con il bimbo che gira la testa lontano da noi o dallo stimolo, o che ad esempio abbassa lo sguardo dal nostro viso alla nostra maglia.

Questo non significa che non gli piacciamo o che non gli piace quello che stiamo facendo, ma che ha bisogno di ritirarsi per ritrovare la calma. Normalmente, dopo un pò, si girerà o sposterà di nuovo lo sguardo spontaneamente verso di noi.

SUCCHIARE QUALCOSA, come la loro manina o un gioco.

COPRIRSI IL VISO CON LE MANI. Il piccolo metterà la mano di fronte alla faccia come se si volesse schermare.

SPINGERE VIA. Quando il bambino è più coordinato, potrebbe allontanare un gioco o un altro oggetto con il quale non vuole più giocare.

AGGROTTARE LA FRONTE. Quando la parte centrale della fronte del neonato si aggrotta visibilmente, significa che sta per arrabbiarsi, spesso perchè è troppo stimolato.

INARCARE LA SCHIENA. Un segno che un neonato non è contento è inarcare la schiena e tendere il corpo.

AGITARSI. La voce del bambino inizia quello che sembra un pianto o una protesta.

MOSTRARE UN MIX DI EMOZIONI. Ad esempio nel viso del bambino si alternano espressioni di gioia e paura.

PIANGERE.

 

Quando non rispettiamo questi segnali e cerchiamo, ad esempio, di forzare il bambino a restare in contatto con noi, gli rubiamo uno dei modi principali che ha per tranquillizzarsi. Il bimbo potrebbe allora stressarsi, agitarsi di più e piangere. Se questo succede qualche volta, non succede nulla, specialmente se ci accorgiamo di aver commesso un errore e facciamo in modo di riparare. Ma se di frequente blocchiamo o non vediamo queste risposte istintive del nostro bambino, lui non avrà altra scelta che chiudersi, entrando nella risposta allo stress più primitiva del sistema nervoso, quella parasimpatica.

Imparerà che l’unico modo per affrontare il disagio è allontanarsi da tutto e da tutti, in uno stato di congelamento interiore, che all’esterno sembra tranquillità. Imparerà che non è in grado di controllare il suo mondo, e che, peggio ancora, alle persone attorno a lui non importa del suo disagio. Nessuno di noi vuole che i nostri bambini imparino una lezione simile.

COSE DA NON FARE

Quando vediamo che il nostro bambino durante un’interazione distoglie lo sguardo o si gira da un’altra parte, oppure inizia ad agitarsi o piangere, la tentazione è quella da un lato di amplificare quello che stiamo facendo nel tentativo di attirare nuovamente la sua attenzione, come parlare più forte, agitare il sonaglino più forte, dall’altro di cambiare attività, passando dalla canzoncina al cucù, dal peluche al libretto. Come abbiamo visto, sfortunatamente ai nostri bambini questo non piace e non fa che sovra-eccitarli ancora di più. Qui sotto ho elencato i classici errori che possiamo fare, ricordandoci che se ci ritroviamo in questi comportamenti non è una tragedia, significa solo che è il momento di riparare e provare qualcosa di diverso.

– Non muovere la faccia di nuovo davanti a quella del bambino quando lui l’ha girata

– Non avvicinare troppo la tua faccia o il gioco a quella del bimbo, in questo modo rendi difficile per lui distogliere lo sguardo quando è “troppo”

– Non aumentare l’intensità del gioco o dello stimolo, nè saltare da un’attività all’altra, dopo che il   tuo piccolo ha dato segni di essere sovra-stimolato

– Non muovere fisicamente il bambino per costringerlo a guardarti o immobilizzare la sua testa

COSA FARE: RIPARARE LA SOVRA-STIMOLAZIONE

Il fatto che un neonato possa essere sovra-stimolato non è sempre una cosa nociva. Infatti, è uno dei modi in cui il nostro bambino espande le sue capacità emotive e cognitive, allarga la sua zona di comfort e crea strutture mentali più complesse. Ma, in generale, dovremmo cercare di essere sensibili ai segnali di disagio del nostro piccolo.

La chiave per riparare di fronte a segni di sovra-stimolazione è essere calmi e lasciare che il bambino si prenda la pausa di cui ha bisogno. Quando il bimbo è tornato calmo e sembra pronto per una nuova interazione, possiamo dolcemente richiamare la sua attenzione e riprendere ad interagire con lui/lei.

Per riparare dobbiamo fare un passo indietro (in senso figurato), e lasciare che il nostro bambino distolga lo sguardo o si comporti come vuole, e aspettare di vedere se riesce a calmarsi da solo. Se il bimbo non ha ancora sviluppato la capacità di auto-tranquillizzarsi, possiamo aiutarlo dandogli qualcosa da succhiare, come il seno, il nostro dito, un ciuccio. Possiamo anche prenderlo in braccio e tenerlo contro la parte sinistra del nostro petto, dove può sentire il nostro cuore. Possiamo cullarlo, oppure parlargli o cantare molto dolcemente. Tutto questo aiuterà il nostro bambino a calmarsi, e gli insegnerà col tempo ad auto-regolarsi, mostrandogli che le persone attorno a lui hanno a cuore le sue sensazioni.

In sintesi questo è quello che possiamo fare:

STARE CALME

FAR SUCCHIARE QUALCOSA AL BAMBINO

TENERLO VICINO AL NOSTRO CORPO

ABBASSARE E AMMORBIDIRE IL TONO DELLA VOCE

DIMINUIRE IL PIÙ POSSIBILE GLI STIMOLI

I neonati e i bambini piccoli sono affascinati dal gioco e dalla relazione con le loro figure di riferimento. Relazionarsi e giocare è un’avventura e una necessità per crescere, e non c’è un modo giusto per farlo. È importante e bellissimo essere mamme spiritose, danzare, cantare, fare suoni divertenti, fare cucù, parlare, coccolare e sbaciucchiare il nostro bambino, portarlo a spasso e farlo interagire con le altre persone. Allo stesso tempo, però, essere attente ai loro segnali e riparare quando ci accorgiamo che per lui è il momento di una pausa è importante per creare sicurezza e un sistema nervoso sano.

La buona notizia è che non dobbiamo essere perfette e fare sempre tutto bene, riparare è sempre possibile. Possiamo essere madri “sufficientemente buone”, come diceva Winnicott, abbracciando prima di tutto la nostra umanità, e dandoci tutto il tempo necessario per imparare a “danzare” insieme ai nostri cuccioli.

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