Il tuo bacino dopo il parto

Non c’è ritorno alla normalità dopo un parto, il nostro corpo cambia profondamente nel nutrire e dare alla luce la vita. 

Il bacino di una donna si apre così ampiamente durante la nascita che spesso non ci rendiamo conto di quanto sia ancora espanso ed aperto nelle settimane, mesi e a volte anni successivi.

Per questo in molte tradizioni di postparto del mondo si sono sempre praticati – e in alcuni luoghi si praticano tuttora – rituali cosiddetti di “chiusura delle ossa”, per permettere alla madre di ritrovare il proprio centro e il giusto equilibrio dopo la nascita del suo bambino. 
Questo sia dal punto di vista fisico che energetico.

Quando riusciamo a riportare le ossa pelviche alla loro condizione neutrale, in linea con l’asse mediano, i muscoli del pavimento pelvico possono anch’essi trovare la neutralità, e la condizione per diventare più forti e dare maggiore stabilità. La nostra energia cambia.

Il bacino è la nostra radice, il luogo in cui troviamo il nostro radicamento, il senso di sicurezza nel mondo, la nostra creatività ed energia sessuale. E’ molto importante prendercene cura.

Cosa accade…

Nella maggioranza dei casi durante il parto l’osso sacro si sposterà posteriormente e verso destra per permettere il passaggio del bambino. La base del sacro sarà, perciò, un pochino più alta nella parte destra e più bassa a sinistra.
Oltre al tilt posteriore del sacro, un’altra cosa che accade al parto è che le ossa ischiatiche (gli ischi) devono aprirsi di lato per fare strada al bambino. 

Invece di tornare alla neutralità, accade che in molte donne queste ossa rimangano così anche dopo il parto in quello che Lynn Schulte –  fisioterapista pelvica americana specializzata nella guarigione dopo il parto –  ha chiamato “the Open Birthing Pattern” (schema di apertura da parto); che nella sua esperienza più che ventennale è riscontrabile nel 60% circa delle madri.
Questo l’ho potuto constatare anche io nella mia pratica come operatrice Craniosacrale. Quando incontro una donna dopo il parto per un trattamento è molto comune sentire, mettendo la mano sotto il suo osso sacro, il coccige andare verso destra e “saldarsi” con l’articolazione sacro-iliaca e gli ischi andare verso l’esterno.

I muscoli del pavimento pelvico sono attaccati a tutte queste ossa, questo significa che i muscoli pelvici saranno “stirati”, ovvero non avranno la capacità di contrazione e l’elasticità che avrebbero se le ossa pelviche fossero tornate in sede. 

A livello energetico questo può portare ad un non contenimento dell’energia della base, della radice del corpo, come se una continua corrente di energia potesse uscire dal basso (proprio come se fossimo in una continua nascita) lasciando le neomamma con un senso di sradicamento e disorientamento per la mancanza di contenimento nello spazio del bacino. 

Lo stiramento dei muscoli pelvici può portare anche a difficoltà di penetrazione durante i rapporti sessuali, con alcune donne che possono sentire dolore all’ingresso del pene. Spesso si pensa che questo derivi dal tessuto cicatriziale in vagina ma non è sempre questo il motivo del dolore, a volte è proprio la separazione delle ossa ischiatiche a provocare un’eccessiva tensione della muscolatura vaginale e riportare gli ischi alla loro posizione neutrale può risolvere questa problematica. 

Questo pattern di apertura rende il bacino molto più instabile e così molte mamme potrebbero lamentarsi di mal di schiena, dolore lombare anche dolore cervicale dovuto all’instabilità del bacino. 

Nelle donne alla seconda gravidanza con dolore al bacino o alla zona lombare, quando chiediamo loro se alla prima gravidanza avevano questo tipo di disturbi spesso la risposta è no. Infatti queste problematiche alla seconda gravidanza spesso esistono a causa del parto precedente: il bacino rimasto aperto con l’aggiunta degli ormoni della gravidanza (come la relaxina ad esempio) rende il bacino ancora più instabile provocando tutti questi disturbi. 

Un altro schema comune dopo il parto è che un osso pubico anteriore sia più bloccato dell’altro (spesso il sinistro).

Perché proprio il sinistro? 

Quando il bambino entra nelle pelvi per posizionarsi nel canale del parto assume nella prima fase del travaglio una posizione occipito-transversa, in cui spesso il naso del bambino è  rivolto verso destra e la parte più grande della sua testa (quella posteriore) verso la parte sinistra, creando maggiore pressione nell’osso pubico anteriore a sinistra. 

Questo può portare tensione negli adduttori della parte sinistra del corpo della madre.

Un massaggio agli adduttori può sicuramente portare sollievo per qualche giorno, ma finché non ci rivolgiamo alla radice del problema lavorando con la struttura profonda, ossia con le ossa e il sistema fasciale, non risolviamo il problema e il muscolo non riesce realmente a rilassarsi.

Nota: Durante i 40 giorni di postparto – e nei mesi successivi se necessario – una donna può aiutare il processo di chiusura indossando una faja o fasciandosi l’addome. E’ molto importante però evitare il “fai da te” e parlare con un operatore qualificato per indossare questi supporti in modo corretto ed evitare controindicazioni, come quella di creare una pressione verso il basso che non farebbe altro che aumentare il rischio di prolasso e guarigione non equilibrata. 

Duvet Days
Impossibilità di sedersi in modo pari dopo il parto

Alcune donne notano che non riescono più a sedersi in modo pari dopo aver partorito.

Questo potrebbe essere dovuto da una serie di fattori: dalla posizione del bambino ma anche dalla posizione della mamma mentre partorisce, e dal tipo di parto.

Se una mamma partorisce  di lato o sulla schiena, le ossa del bacino non potranno muoversi come dovrebbero.
La posizione di lato viene considerata migliore di quella supina per partorire, ma nemmeno questa è una posizione ottimale perché una parte del bacino sarà bloccata dalla superficie in cui appoggia e l’altra parte dovrà compensare aprendosi in modo non equilibrato.

(N.B. Detto questo, ci tengo a sottolineare che a volte è proprio questa la posizione di cui ha bisogno il bambino per uscire, per cui è importante che ogni donna ascolti il proprio corpo e senta cosa è meglio per lei e il suo piccolo in ogni momento del parto)

Come operatori è molto importante sapere la posizione in cui la donna ha partorito per poter capire le forze d’inerzia nel bacino e gli schemi di tensione che si possono essere creati. 

Riportando le ossa pelviche alla loro condizione neutrale, i muscoli del pavimento pelvico possono rispondere meglio e le tensioni trattenute possono essere rilasciate. 

Questo è valido per le donne che hanno partorito vaginalmente ma anche per chi ha partorito con taglio cesareo, soprattutto se ha iniziato il travaglio.

Durante il parto c’è un flusso energetico dalla testa al sacro e spesso per chi ha terminato il travaglio con un parto cesareo ci può essere una stasi energetica a livello del bacino che va trattata. 

Parto Cesareo

Ho ricevuto molti messaggi di donne che mi chiedevano invece cosa succede al bacino di chi ha avuto un parto cesareo e cosa è possibile fare. 

Quando una donna ha partorito con il cesareo, può essere sorpresa dai suoi effetti sulla vagina e pavimento pelvico, visto che il suo bambino non è passato attraverso il canale vaginale. Purtroppo, c’è molta disinformazione nel pensare che il parto cesareo possa preservare la salute del pavimento pelvico. La verità è che sebbene il parto cesareo a volte sia un intervento necessario e salva-vita, ha anche tutti i rischi di un intervento chirurgico e un profondo impatto sul pavimento pelvico. 

Il taglio cesareo pone un significativo carico di stress sull’utero, sui legamenti uterini e sul sistema fasciale addominale – i quali hanno tutti connessioni con il pavimento pelvico e la vagina.

Se il cesareo accade dopo aver tentato di partorire vaginalmente, c’è anche da considerare la forza imposta sulla fascia della madre nel tirare il bambino fuori dal canale vaginale. 

L’incisione inoltre può creare aderenze e un’interruzione delle linee energetiche del corpo (o meridiani nella Medicina Tradizionale Cinese); condizioni entrambi trattabili con diverse modalità come: massaggi delicati sull’area, l’utilizzo di olio di ricino come impacco esterno, attraverso l’agopuntura, l’utilizzo della Moxibustione nella zona addominale, oppure attraverso una terapia che lavori anche sul piano energetico come la Biodinamica Craniosacrale.

Il recupero da un parto cesareo è, inoltre, influenzato dal livello di stress e stanchezza della donna prima dell’intervento, dalla risposta del suo corpo, e dai suoi sentimenti riguardo l’avere un parto cesareo. 

Una donna può essere in pace riguardo a questo evento, soprattutto se il cesareo è programmato e necessario, ma può anche provare emozioni contrastanti o non accettare di perdere l’esperienza di un parto vaginale. 

Il parto, come la vita, è un viaggio con molte incognite e sebbene pensiamo che preparandoci adeguatamente avremo il parto che desideriamo, molte donne e insegnanti come Pam England mi hanno dimostrato che è bene prepararsi per essere in grado di incontrare qualsiasi cosa si metta sul nostro cammino. 

Qualunque strada prenda il nostro viaggio, avere un bambino dà inizio ad una profonda trasformazione corporea, psichica e spirituale e rappresenta un invito per la donna ad incarnare un nuovo potenziale.
Ogni nostro bambino, che sia il primo o il terzo, ci invita ad essere più presenti e pienamente nel nostro centro, il luogo nel quale è stata concepita e nutrita la vita, la sede del nostro potere personale come madri e donne.

Prenderci cura di noi stesse nel nostro percorso di madri e ricercare il nostro equilibrio, non è un lusso ma una necessità, e soprattutto un diritto!

Risorse

Se abiti a Vicenza e senti di aver bisogno di riequilibrarti dopo la nascita del tuo bambino contattami liberamente per informazioni e capire se i miei servizi possono esserti di aiuto.

Se, invece, abiti in altre aree…

– sono disponibile anche per consulenze online per approfondire come prenderti cura di te dopo il parto e ricevere consigli più specifici.

– se vuoi cercare un professionista che possa aiutarti ma non sai da dove partire puoi contattare:

  • un’ostetrica della tua zona 
  • un operatore di Biodinamica Craniosacrale consultando la pagina A.CS.I dei soci qualificati 
  • un osteopata 
  • un operatrice della tecnica Arvigo 
  • un fisioterapista per la riabilitazione pelvica
  • un’operatrice della tecnica Rebozo

Se hai avuto un parto cesareo puoi cercare nella tua zona oltre ai professionisti elencati sopra anche:

  • un operatore di armonizzazione della cicatrice 
  • uno psicologo o psicoterapeuta per prenderti cura del tuo vissuto emotivo
  • un operatore di Somatic Experiencing
  • un agopunture o operatore di medicina cinese
  • puoi considerare inoltre il metodo Birth Story Medicine per la rielaborazione della storia del tuo parto. 
Per qualunque altra domanda scrivimi a silvia@laprimaradice.org sarò felice di poterti aiutare.

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